“Non siamo forse qui per confondere le tracce, annullare il potere degli algoritmi, distorcere la nostra personalità”.
In perenne bilico tra finzione e realtà.
Scrivo.
Letteratura, viaggi nel tempo e idee autoprodotte.
Is literature, time travel, self-produced ideas.
“Sento la mancanza della maestra che legge i miei temi, e dopo di lei della professoressa delle scuole medie e dell’insegnante di lettere delle scuole superiori.”
– Sgrammaticata ma non scolastica-
– All’inizio ti fa capire una cosa, non tanto edificante, alla fine ha detto esattamente quello che doveva dire-
A tutto questo LUSSO perduto sopperisco con le fanzine. Una fitta ragnatela di contatti e ingredienti come carta, penna, francobolli, fotocopie, musica, ritagli, colla e ancora musica e ancora colla.
Poi arriva internet e quel mondo si dissolve.
Nel 2007 il blog nel pollaio della Condé Nast. Non sapevo cosa fosse un blog ma era abbastanza semplice, ho iniziato a scrivere perché ero molto arrabbiata e delusa ed è stato divertente.
Un altro mondo parallelo, quasi tutto al femminile.
Infiniti gli argomenti trattati e le persone conosciute e perse, e poi incontrate di nuovo su altre piattaforme, e non sempre è stato “tutto come ai vecchi tempi”.
Nel frattempo continuo a autoprodurmi.
Mini romanzi, antologie di racconti.
E ovviamente ascolto ancora molta musica, leggo un po’ meno libri (non potendo più salire in treno), vado spesso nel bosco e qualche volta penso.
In questi giorni sto leggendo “Il Partigiano Johnny” di Beppe Fenoglio (Lo stai rileggendo? No, non l’avevo mai letto).
Ascolto tantissimo i Ploho , gli Electroforez e i Kino (in realtà ascolto anche molto altro, purché sia post-punk russo!)