Il regalo più bello l’ho ricevuto il giorno del mio compleanno, un lunedì di febbraio del 2024, dopo che eravamo stati a pranzo fuori, dopo che avevo spento le candeline su una superba torta Sacher…
Quel pacchetto che Marco aveva ricevuto conteneva materiale che stava aspettando per il lavoro, così l’aveva messo via e abbiamo brindato con i miei genitori…
Eravamo ormai soli, quando Marco è arrivato con un certo entusiasmo e un po’ di imbarazzo: quel pacchetto era per me, era il mio regalo arrivato incredibilmente puntuale, forse troppo!
Non avevo idea di cosa ci fosse dentro.
Quando l’ho aperto…
Per l’ennesima volta Marco aveva realizzato un mio sogno. Lo scialle di Pavlovo-Posad verde bosco, con il disegno floreale rosa…
Ora è difficile trattenere le lacrime, sarà il cielo grigio fuori dalla finestra e il vuoto immenso accanto a me, o forse anche la canzone dei Chernikovskaya Hata che ci sta benissimo…
Com’è malinconica l’assenza di Marco ed ingiusta.
So che alcune persone possono capire bene l’importanza di quel dono, altre forse no, ma che importa?
L’ho indossato immediatamente sul vestito nero, in programma c’era una delle nostre festine. Marco era bellissimo, la selezione musicale strepitosa e io mi sentivo privilegiata e incredula, come mi sentivo spesso ma forse, un po’ di più…
Avevamo bisogno di ritrovarci dopo un 2023 diverso dagli anni precedenti, in cui ci eravamo dedicati più a noi stessi, alla riconoscenza verso chi aveva avuto rispetto delle nostre scelte (non filo governative) durante la Pandeminkia e alla Natura. Poi il 2023 ci aveva un po’ tratto d’inganno e le delusioni da parte di personaggi incapaci e prede del loro ego ci aveva un po’ allontanato dalla nostra vita e dai nostri progetti personali.
Le delusioni facevano ancora male ma…
Ne erevamo fuori, con tutta la vita davanti e un lungo inverno pieno di progetti ma anche di voglia di prendercela con calma.
Fa tanto male che qualcuno ci abbia messo i bastoni tra le ruote e Marco abbia sopportato così tante violenze e ingiustizie e abbia pagato un prezzo così alto. La nostra vita è andata distrutta, anche il nostro Nerone non c’è più e la nostra casa e, la maggior parte delle nostre cose, hanno cambiato collocazione e senso ma… il regalo più bello, lo scialle russo, quella delicata e un po’ maldestra sorpresa di Marco è sempre con me.
L’ho messo un giorno in ospedale e, purtroppo il giorno del suo funerale poche settimane dopo il mio compleanno. Il primo gennaio 2025, per restituirgli la sua aurea gioiosa legata al pensiero del mio amore e ai nostri party domestici, ho pensato di fare queste fotografie, in omaggio a Marco e a questi bellissimi scialli della tradizione russa. Se avete voglia di saperne di più, vi racconterò brevemente la loro storia.
Il più bello, il più desiderato, l’ultimo regalo di Marco (che poi non è vero, mi faceva regali ogni giorno!) è un Pavlovo-Posad, i più antichi e famosi scialli di Russia e si producono ancora oggi in una delle ultime fabbriche rimaste, nella Regione di Mosca, vicino a un fiume, nell’antica città che gli da il nome. La fabbrica fu fondata verso la fine del 1700 da un contadino che, per sua fortuna, era diventato ricco e, per nostra fortuna non era avido ma creativo. Produceva scialli in seta e lana (come il mio) e diventò la fabbrica di scialli più grande della nazione. Durante la Seconda Guerra Mondiale (dopo essere stata nazionalizzata durante la Rivoluzione d’Ottobre) produceva stoffe per le divise dell’Armata Rossa.
Nel 1937 diventa famosa a livello mondiale grazie alla partecipazione all’Esposizione Universale di Parigi e, a Bruxelles vince nel 1958 la Gran Medaglia d’Oro. A quel punto la fabbrica sovietica Pavlovo-Posad riprende a produrre gli scialli e i foulard con i disegni tradizionali. Oggi questi scialli sopno parte del patrimonio culturale russo.
Il loro segno distintivo più riconoscibile sono i fiori, le foglie, le rose, le dalie e poi le frange in lana o seta intrecciate a mano e, ancora più laborioso e artigianale e il modo in cui viene realizzato il disegno.
Si parte dal lavoro di un artista che prepara il disegno, spesso per realizzarlooccorrono due mesi. Poi vengono creati gli stampi di legno per la stampa, con metodi precisi perchè ogni disegno deve avere i suoi fiori e, ogni fiore deve avere i suoi colori. Gli artigiani metteranno negli stampi i colori scelti che poi saranno impressi nel tessuto. Alla fine avremo una vera opera d’arte.
Anche le procedure di fissaggio e il metodo per rendere morbido il tessuto sono molto precise e laboriose, oggi tutto è semplificato grazie alle macchine ma, il punto di partenza è rimasto invariato: il disegno fatto a mano di un artista, anche questo rende contribuisce a rendere gli scialli tradizionali russi così affascinati.
Resta una grande amarezza per come sono andate le cose e, per come persone senza cuore abbiano trasformato Marco nella loro marionetta filo catto-satanista, Marco era ateo, avrebbe desiderato un funerale sobrio, con poche persone veramente care, magari le stesse che, negli ultimi anni avevano condiviso con noi la Resistenza contro imposizioni ingiuste e dannose per la nostra salute e le nostre libertà personali. Amava profondamente la cultura russa, non amava le grandi città (in 20 anni non l’ho mai sentito lodare Berlino, tanto per fare un esempio!) ma per le nostre feste pubbliche e private ci piaceva ispirarci a certi party e organizzazioni moscovite, a grandi lineee non aveva una grande opinione dell’underground tedesco e beveva molto malvolentieri anche la birra! Ma soprattutto avrebbe voluto essere sepolto dove arrivava l’aria di mare e il profumo della maquis, avrebbe desiderato una clessidra alata sulla sua lapide e, su tutto, avrebbe voluto restare qui con me, con noi, con le persone che aveva scelto e che, non erano tantissime ma, lo stesso, hanno smosso montagne per aiutarmi e questo mi rende ancora più fiera e sicura dei miei sentimenti per l’unica persona che mi abbia davvero accettata per quello che per davvero sono.