“L’umanità, oltre la data di scadenza”, vuole essere una sorta di prefazione al “Boudoir della Signorina de Sade”, romanzo storico-erotico in 7 atti, scritto tra la primavera e l’estate del 2007, da Serena S. e autoprodotto da Madhouse Autoproduzioni all’interno dell’opuscolo “AVORIO ovvero la putrefazione di Foxy Lady”. Ispirato alla figura storica di Anne Prospère de Launay: cognata e donna profondamente amata da Donatien Alphonse Francois de Sade. Alcuni episodi della biografia del “divin marchese” sono stati riveduti e corretti altri immaginati di sana pianta. Storie di donne o meglio di donne in cammino sulla retta via del peccato. L’unica che ci è concesso percorrere dalla nostra natura di esseri imperfetti. “L’umanità, oltre la data di scadenza” è anche una critica, molto personale, ai canoni estetici che imperversano nella realtà odierna, sui social network e non solo.
Il Marchese de Sade è stato, come molti altri passati e futuri della sua razza, un imbranato. Quelli della sua razza sono esseri umani con una capacità creativa sopra la media, con una fantasia attiva e una mente in cui le immagini prendono vita parallelamente alle parole che serviranno poi per descriverle.
Una grande fortuna appartenere a questa razza ma sappiamo bene che la coperta che la Natura ci mette a disposizione contro l’ossidazione di tutte le nostre capacità è uguale per tutti. Chi ha la testa al sicuro e libera da infiltrazioni, avrà i piedi e le caviglie completamente alla mercé dell’intero mondo umano e, sappiamo bene anche come tale mondo sia non buono e, soprattutto, non giusto nei confronti delle menti nate libere e vagamente progressiste. Da questo “inconveniente prendono vita tutte le vicissitudini storiche del Marchese.
Nei tempi in cui siamo costretti a vivere imperversa una censura becera a cui sono stati strappati tutti i veli, non servivano più, visto che le popolazioni odierne non vedono la verità semplicemente perché hanno scelto di non vederla. Donne e uomini sono costruiti con ingredienti e materiali sempre più scadenti, incapaci di afferrare le occasioni che il libero arbitrio aveva loro concesso; soprattutto inabili a usare le forbici che, sempre, la Natura ha dato loro in dote. Con quelle forbici avrebbero potuto recidere i fili da cui sono manovrati, invece le loro energie negli ultimi anni sono state dirette verso il rafforzamento di quei fili.
Tempi indecenti, indecorosi dove il bigottismo è considerato più eccitante della pornografia, dove il voyerismo più entusiasta è quello sanitario.
Tempi in cui si favoriscono e premiano tutti quelli che compiono più danni. S’incoraggia la famiglia tradizionale, ormai obsoleta da decenni per un numero infinito di motivi, e che crea danni all’ambiente in primis.
Ecco che vediamo ragazzi invecchiati diventare genitori all’età in cui, pochi decenni fa, si diventava nonni. E figli incapaci di vivere la normalità, non solo per i tempi difficili in cui sono stati fatti nascere, ma perché nessuno gli ha insegnato niente, quindi sono propensi verso qualsiasi tipo di estremismo, purché codificato.