Toscana Gotica e un’estate crudele

 

 

Ascoltando “Festa a Baghdad” di Nikolaj Andreevič RimskijKorsakov, come nei tempi spensierati per sfuggire alla lingua anglofona senza nemmeno volerlo e, ironia della sorte, varcare di nuovo le soglie di quella villa e sentirsi in realtà un’americanissima Isabel Archer alla scoperta dell’Europa anzi, cosa dico? Alla scoperta della Toscana.
Quanti anni sono passati? E’ accaduto per davvero? E’ stato un sogno bellissimo o un susseguirsi di incubi e inganni…
“Noi amiamo ma, troppe volte, il destino dimostra di odiarci e così… di pietra diventa il cuore“.
Si era aperta una parentesi, il tempo è volato poi all’improvviso si è alzata la nebbia e ho attraversato una tempesta e sono stata costretta a chiudere quella parentesi.
Capitano a volte, però ancora momenti spensierati di pura bellezza e ottima compagnia.
“Non pensare a come starai male domani e goditi l’oggi”
Le belle chiacchiere tra amici, tutte le sfumature di verde degli alberi e dei rampicanti, tutta la poesia che ti rammentano quelle mura, pomeriggi di autunni solitari a raccogliere legna in quel bosco che, altro non è …
“Quel Giardino all’Inglese che tante volte hai descritto nei tuoi racconti”.
Isabel Archer sotto forma di sua attrice preferita è stata qui diretta da Jane Champion tanti anni fa, abbiamo rivisto il film neanche troppo tempo prima di essere qui di nuovo, eppure ricordo a tratti le emozioni ma molto poco della storia narrata e le dinamiche cinematografiche e, quel film mi è rimasto nel cuore così, in una forma sfumata…
Leggendo il romanzo di Henry James, negli stessi giorni torridi di questa estate crudele in cui leggo soprattutto “Kaputt” di Curzio Malaparte, mi rendo conto quanto il confronto non regga e, un po’ mi dispiace per James che tante, tante emozioni, anche indirettamente, ci ha fatto vivere (con “Giro di Vite” soprattutto), ma..
Torniamo a quel tardo pomeriggio di Luglio, in quello spazio fuori dal tempo che ha cullato e nutrito, più di venticinque anni fa, la mia creatività e il mio temperamento ombroso e solitario..
Tutto decade, Casa Marianna è sparita da un pezzo, il castello non è mai stato terminato, i divanetti, di cui conservo un ricordo fin dai tempi delle scuole elementari, sono stati spostati nella Grotta di Bacco, dove per fortuna il sarcofago è stato restaurato, i bei busti sono ancora assenti e le maschere sono sparite anch’esse da tempo…
Non incontriamo neanche il fantasma di Isabella Roncioni né l’ombra della bella Nicole Kidman nelle vesti di Isabel Archer…
Ma bellezza, sorpresa, scoperta non mancano.
Alcuni luoghi, come il lago e la cappella neo-gotica, non sono più raggiungibili ed è lì che forse ha preso vita Toscana Gotica e, per questo mi arrabbio un po’, non è solo una questione d’ego!
Chissà cos’è rimasto nella grande cucina, e se il biliardo sul ballatoio delle scale è ancora lì oppure ha lasciato il posto ai grandi bauli de “La Cavalleria Rusticana”!?
Il pianoforte suonato da Ugo Foscolo so dove si trova, la bigattiera decade e lì, in quel luogo che sembra una cattedrale inglese in forma di rudere, per motivi più legati al romanticismo che al pasare del tempo, e che invece era una fabbrica, in quel luogo…
Ho così tanti ricordi di NOI, di quel giorno insolito scaturito per caso da un’interruzione stradale e da una corsa automobilistica.
Vai lontano dai miei pensieri ora, lasciami tornare a quel giorno non troppo lontano con Nicoletta, Serena e Gianfranco (a cui dobbiamo alcune belle fotografie), avrei voluto che fosse tutto diverso, averti al mio fianco ma…
Devo essere sincera, anche così abbiamo vissuto un tardo pomeriggio da non dimenticare.
Sono grata alla terra che non accoglierà le nostre spoglie “insieme per sempre” ma che ci ha fatto vivere e, prima ancora, incontrare.

 

 


Forse prendendo spunto da una cattedrale inglese (quella di San Luca a Liverpool?!) la, cosidetta, Bigattiera è uno degli esempi e trionfi del neo-gotico che possiamo trovare nella campagna pisana, importante come il bello fosse indissolubile dall’utile, ricalcando il pensiero che poi sarà di William Morris, non dovrebbe esserci niente di brutto nella nostra vita quotidiana, sia all’interno dell’ambiente domestico sia nei luoghi di lavoro e svago. Purtroppo le cose sono molto cambiate e, non ci resta che sognare

Il neo-gotico ispira e trionfa anche nella Cappella immersa nel Parco all’Inglese, in una piccola radura non lontana dalle mura di recinsione imponenti che, ne lasciano intravedere solo la sommità. In questo giardino si fondono molti stili e forse si rincorrono il neoclassicismo, la rilettura dello stile gotico per poi essere al servizio di un romanticismo non solo stilistico. Oggi l’incuria fa vincere la Natura, alla fine è pur sempre un elegante e affascinante polmone verde con infinite petenzialità. All’interno di Villa Roncioni c’è la sede della Fondazione Cerratelli, nome preso dalla sartoria nata nel 1914 per merito di Arturo Cerratelli, baritono tra i primi interpreti dell’opera di Giacomo Piccini “La Bohème”.

 


La Fondazione Cerratelli nelle sale di Villa Roncioni riservava un’ulteriore sorpresa decicata a Giacomo Puccini che, per temperamento, era più pisano di campagna piuttosto che lucchese di città! Ma anche mettendo da parte campanili e bandierine medioevali, si resta incantati e dispiace ancora di più per chi non c’è…

“In queste sale insieme vedemmo i costumi dei balletti del  Bol’šoj, ne restammo a lungo o per sempre incantati”.

Questa fondazione ha come fine il custodire la memoria di queste opere d’arte, questi costumi favolosi indossati e realizzati da grandi artisti per le opere di Puccini, Verdi, Mozart, Donizetti e per registi come Zeffirelli, Visconti, Strehler… a fare eccezionalmente il figurinista sono stati nomi come Guttuso, Dalì e non solo…

Custodire il passato per rendere il futuro meno arido è sempre una buona idea.


Usciamo per un attimo dai confini “pittoreschi” di Villa Roncioni per aprire “Kaputt” di Curzio Malaparte…

Il capostipite di tutti i tuscany doomer, i Maledetti Toscani!

Questo libro e un’opera gotica colossale, leggiadria e crudeltà, “avremmo dovuto leggerlo insieme”, abbiamo letto, riletto e ancora letto insieme “Maledetti Toscani”, abbiamo visto insieme “La Pelle” di Liliana Cavani e ora, devo leggere da sola questo miracolo letterario?

Condivido un piccolo, illuminante estratto…

“I tedeschi nudi sono meravigliosamente inermi. Sono senza segreto. Non fanno più paura. Il segreto della loro forza non è nella loro pelle, nelle loro ossa, nel loro sangue ma nella loro uniforme. La loro vera pelle è l’uniforme. Se i popoli d’Europa sapessero quale floscia, inerme, e morta nudità si cela sotto il Feldgrau dell’uniforme tedesca, l’esercito germanico non farebbe paura nemmeno al popolo più debole, più disarmato. Un bambino oserebbe affrontare un intero battaglione tedesco. Basta vederli nudi, per capire il senso segreto della loro vita nazionale, della loro storia di nazione. Stavano nudi davanti a noi come timidi e pudichi cadaveri. Il generale Dietl alzò il braccio e “Heil Hitler!” Gridò con voce forte. “Heil Hitler!” risposero quegli uomini nudi alzando faticosamente il braccio armato di una frusta di fronde di betulla. Era la frusta per la fustigazione, che è il momento più caratteristico della sauna, il suo rito più sacro. Ma anche il gesto di quelle braccia armate di fruste era molle e inerme.”


Un’altra perla doomer, “Sto Volando Via”, brano vecchio, video nuovo.

Penso di averlo già visto dieci volte, sarebbe tornato da lavoro, il tempo di mangiare e poi..

“Devo farti vedere un video!”


E torniamo di nuovo nella magia sospesa tra una storia di fantasmi molto pisani e la tradizione inglese del “Gran Tour”, grazie alle fotografie bellissime di Gianfranco Righetti di Grotesque Modena.

 

 

 

 

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