TOSCANA GOTICA e poi…

… e poi? Siamo certi che sia tutto gotico quel che splende anche senza sole? Per qualcuno no, per altri forse, per me dipende ma, voglio iniziare con un emozione immediata, quasi commovente, anzi commovente. Non ero molto convinta di questa trasformazione da Cubi Rossi a I Marilyn ma, gli ultimi due brani mi hanno fatto cambiare idea e quest’ultimo brano, “Kennedy” si fa ascoltare e ti lascia con la voglia di ascoltarlo di nuovo. Il video poi… Una delle nostre isole felici…

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TOSCANA GOTICA a primavera

… anche se piove!

All’improvviso il cielo azzurro è diventato grigio ma gli alberi germogliano e il verde aumenta: tra questi alberi in trasformazione il 3° volume di un interessante festival musicale GHOSTS IN THE TREES, tra le chiome sempreverdi dei pini domestici di San Rossore sta aleggiando un progetto magico, anche nel mio giardino non mancano le sorprese.

 

Dovrei essere triste e un po’ lo sono,

arrabbiata anche e tantissimo

o felice come un proiettile senza bersaglio.

Forse ho già scritto questa frase?

Nel mio taccuino certamente…

 

“La seconda primavera senza di te, che hai creato questo sito”

E lo so com’è. Ho vissuto la maggior parte delle mie primavere senza di lui e odiavo la primavera.

 

Quest’anno però germogliano i fantasmi tra gli alberi del giardino di una vecchia scuola e, quei germogli saranno suoni, musica, volti, idee, persone. Ecco che il mini-festival dell’aprile 2024 dalle cui emozioni ancora non mi sono ripresa (e per questioni personali molto personali) si trasforma .

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Toscana Gotica e un’estate crudele

 

 

Ascoltando “Festa a Baghdad” di Nikolaj Andreevič RimskijKorsakov, come nei tempi spensierati per sfuggire alla lingua anglofona senza nemmeno volerlo e, ironia della sorte, varcare di nuovo le soglie di quella villa e sentirsi in realtà un’americanissima Isabel Archer alla scoperta dell’Europa anzi, cosa dico? Alla scoperta della Toscana.
Quanti anni sono passati? E’ accaduto per davvero? E’ stato un sogno bellissimo o un susseguirsi di incubi e inganni…
“Noi amiamo ma, troppe volte, il destino dimostra di odiarci e così… di pietra diventa il cuore“.
Si era aperta una parentesi, il tempo è volato poi all’improvviso si è alzata la nebbia e ho attraversato una tempesta e sono stata costretta a chiudere quella parentesi.
Capitano a volte, però ancora momenti spensierati di pura bellezza e ottima compagnia.
“Non pensare a come starai male domani e goditi l’oggi”
Le belle chiacchiere tra amici, tutte le sfumature di verde degli alberi e dei rampicanti, tutta la poesia che ti rammentano quelle mura, pomeriggi di autunni solitari a raccogliere legna in quel bosco che, altro non è …
“Quel Giardino all’Inglese che tante volte hai descritto nei tuoi racconti”.
Isabel Archer sotto forma di sua attrice preferita è stata qui diretta da Jane Champion tanti anni fa, abbiamo rivisto il film neanche troppo tempo prima di essere qui di nuovo, eppure ricordo a tratti le emozioni ma molto poco della storia narrata e le dinamiche cinematografiche e, quel film mi è rimasto nel cuore così, in una forma sfumata…
Leggendo il romanzo di Henry James, negli stessi giorni torridi di questa estate crudele in cui leggo soprattutto “Kaputt” di Curzio Malaparte, mi rendo conto quanto il confronto non regga e, un po’ mi dispiace per James che tante, tante emozioni, anche indirettamente, ci ha fatto vivere (con “Giro di Vite” soprattutto), ma..
Torniamo a quel tardo pomeriggio di Luglio, in quello spazio fuori dal tempo che ha cullato e nutrito, più di venticinque anni fa, la mia creatività e il mio temperamento ombroso e solitario..
Tutto decade, Casa Marianna è sparita da un pezzo, il castello non è mai stato terminato, i divanetti, di cui conservo un ricordo fin dai tempi delle scuole elementari, sono stati spostati nella Grotta di Bacco, dove per fortuna il sarcofago è stato restaurato, i bei busti sono ancora assenti e le maschere sono sparite anch’esse da tempo…
Non incontriamo neanche il fantasma di Isabella Roncioni né l’ombra della bella Nicole Kidman nelle vesti di Isabel Archer…
Ma bellezza, sorpresa, scoperta non mancano.
Alcuni luoghi, come il lago e la cappella neo-gotica, non sono più raggiungibili ed è lì che forse ha preso vita Toscana Gotica e, per questo mi arrabbio un po’, non è solo una questione d’ego!
Chissà cos’è rimasto nella grande cucina, e se il biliardo sul ballatoio delle scale è ancora lì oppure ha lasciato il posto ai grandi bauli de “La Cavalleria Rusticana”!?
Il pianoforte suonato da Ugo Foscolo so dove si trova, la bigattiera decade e lì, in quel luogo che sembra una cattedrale inglese in forma di rudere, per motivi più legati al romanticismo che al pasare del tempo, e che invece era una fabbrica, in quel luogo…
Ho così tanti ricordi di NOI, di quel giorno insolito scaturito per caso da un’interruzione stradale e da una corsa automobilistica.
Vai lontano dai miei pensieri ora, lasciami tornare a quel giorno non troppo lontano con Nicoletta, Serena e Gianfranco (a cui dobbiamo alcune belle fotografie), avrei voluto che fosse tutto diverso, averti al mio fianco ma…
Devo essere sincera, anche così abbiamo vissuto un tardo pomeriggio da non dimenticare.
Sono grata alla terra che non accoglierà le nostre spoglie “insieme per sempre” ma che ci ha fatto vivere e, prima ancora, incontrare.

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Nonno Mario

 

Nonno Mario

Non ho dormito stanotte, ma non pensare che io sia stata male. Me ne stavo al caldo vicino a te, qualche grado sotto zero, dentro casa noi due avvolti dal silenzio, interrotto solo dagli impercettibili sospiri di un gatto, e pensavo a nonno Mario. Nonno Mario era il mio bisnonno, il babbo della mia nonna paterna e io l’ho conosciuto. Questo fatto, l’aver conosciuto almeno due dei miei bisnonni, fa parte delle cose belle della mia vita e ne sono fiera. Non solo perché non capita a tutti di conoscere i propri bisnonni, ma anche perché nonno Mario, detto “il Folci”, nel mio paese era un personaggio e, secondo me, lo era a buon titolo, ma puoi accusarmi pure di essere di parte!

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