… e poi? Siamo certi che sia tutto gotico quel che splende anche senza sole? Per qualcuno no, per altri forse, per me dipende ma, voglio iniziare con un emozione immediata, quasi commovente, anzi commovente. Non ero molto convinta di questa trasformazione da Cubi Rossi a I Marilyn ma, gli ultimi due brani mi hanno fatto cambiare idea e quest’ultimo brano, “Kennedy” si fa ascoltare e ti lascia con la voglia di ascoltarlo di nuovo. Il video poi… Una delle nostre isole felici…
Diceva Marco “troppo comunista Cubi Rossi?”, chissà… Ma intanto i Marilyn con Kennedy e un testo che colpisce e affonda, ci portano a Santallago, quanti ricordi…
“Io e te, la festa delle fate, pranzi in buona compagnia, cenette solitarie, la notte in tenda, i concerti sotto i fulmini, i percorsi, il trekking, le salite verso lo Spuntone che è stata sempre un metterci alla prova in momenti mai scontati, mai banali…”
Grazie a I Marilyn di avermi riportato lassù, complimenti per questa svolta tra alberi, fiori e libertà…
Guardatelo
Goticamente, toscanamente, lieti…
E basta scendere un po’ e da Santallago ci ritroviamo a Noce, che non è solo un ristorante amato dai vip ai piedi del Monte Verruca. Noce è un piccolo villaggio (non fatemi usare il termine borgo, perchè in quasi 10 anni di istagram sono diventata davvero allergica a quella parola!), davvero piccolo in cui si snodano sentieri, uno che porta su in Verruca ed è impegnativo come quello che parte da Nicosia, forse di più, e sembra poco dopo averlo imboccato si corra il rischio di incontrare due pastori maremmani tutt’altro che amichevoli, quindi…
Concediamoci una passeggiata pianeggiante, da fare verso sera, anche con un bel vestitino ma comunque, scarpe sempre comode (qualcuno si ricorda le regole del glam trekking?)
Partiamo da Uliveto Terme e già la natura è esplosa e sa d’estate, lo stabilimento dell’Acqua Uliveto quasi scompare, il fiume Arno da lì non l’abbiamo mai visto, la chiesetta del parco termale vista con calma è decisamente istagrammabile (ma per ora ho pubblicato altre fotografie). Noce è un luogo antico, visti i tempi che ci troviamo a vivere dove tutto e soprattutto la campagna è divorata e trasformata è quasi un museo a cielo aperto. Il villlereccio elegante, il messico pisano, la Toscana Gotica appunto e anche molto floreale.
Lungo il sentiero che costeggia la via provinciale Vicarese vediamo le grotte private, riparo per chi lavora o lavorava questi piccoli appezzamenti di terra, un po’ orticelli di guerra un po’ oliveti e luogo di fuga per chi preferisce l’aria aperta alle 4 pareti di casa.
Gelsomini in fiore, mele selvatiche, erbe spontanee che, in questo periodo, sono quasi tutte non solo commestibili ma anche ottime da gustare, tra le rocce piante grasse che sembrano minuscole pansè. Cactus e fichi d’India, questo è il Messico dei pisani e, lassù domina lei, la Rocca della Verruca.
Va bene anche il silenzio, ma certi brani orientaleggianti, che per i pisani suonano così familiari, dei Nautilus Pompilius, ci stanno bene.
Vola un rapace, silenzio, un po’ di brezza che sa di monte e poi si continua a camminare, con un po’ di tristezza per i tanti ricordi volati via insieme agli incendi e a tante amarezze…
E POI…
A Noce erano presenti una rocca e un monastero ma di entrambi restano solo pochi ruderi, il villaggio è circondato da grotte calcaree, la più famosa è la Grotta del Pippi. Noce nasce con motivazioni legate all’agricoltura e appartenne a importanti famiglie pisane, nel 970 si trova per la prima volta Noce in un documento. Le grotte di Noce sono il punto di partenza dei Monti Pisani, immaginiamo che in altre epoche qui nuotassero fantasiche creature marine.
