Aspettando la notte delle ombre

Una selezione di racconti brevi e un po’ datati, musica e qualche immagine in attesa della notte del Sabba Maggiore più conosciuto e festeggiato del pianeta. Questa festa segna l’inizio della parte oscura dell’anno, quello che mi somiglia di più, e fortemente legata ai tempi e cicli dell’agricoltura, perchè soprattutto è la terza e ultima FESTA DEL RACCOLTO… Simboleggia anche la morte del Sole, emblema delle energie maschili.
In questa notte ricordiamo i nostri cari che ci hanno lasciato e portiamo loro dei piccoli doni. E’ una notte di festa ma anche di riflessione, su ciò che è stato e su ciò che sarà. Possiamo osservare quello che accade intorno a noi e dopo agire di conseguenza… E’ la morte di un ciclo e la nascita di uno nuovo. Faceva parte delle tradizioni europee fino a quando la Vecchia Religione non fu sostituita con un’altra di provenienza orientale.

Vampyra

2007

Di notte muto e mi trasformo. Non è esattamente il genere di vita che avrei desiderato vivere: ma non so resistere al mio istinto auto celebrativo. La mia specie – ormai in estinzione – è nettamente superiore alla vostra, lo è sempre stata, in un modo o nell’altro anche voi ne siete stati sempre consapevoli…

Guardate come brillano le mie unghie affilate, potete sentire la loro resistenza, la loro violenza. E le mie gambe sono agili come quelle di una gazzella, salde come quelle di un’elefantessa: ma non è per correre nella savana che sono stata creata!

Preferisco camminare per le strade luminose di Parigi, confondermi alla folla e ai suoi irresistibili profumi chimici, perdermi nel riflesso della vetrina di Hèrmes. Ma esiste anche ben altro… I vicoli malfamati di Barcellona, i suoi luridi musicisti di strada, i nazisti che marciano silenziosi e divertiti per le viuzze strette, davanti a negozi strampalati… Muri di pietra, quasi caverne preistoriche, scarpe di vernice nere anni’20… E poi tra i maniacali fotografi giapponesi che affollano le piazze toscane… La turgida e sozza Pisa; la puttana codina Lucca e poi Firenze con la sua orribile parlata e tutto il resto… Il resto che non voglio raccontare…

Ho bevuto stanotte, mi sono ritrovata ingorda in una notte in cui mi ero promessa l’astinenza… Ho strappato via a morsi la vita di chi detestavo, il sapore marcio del sangue di gente che non sa vivere, a malapena ha imparato a respirare, a camminare.

Io muoio ogni volta e rinasco. Non chiedo perdono. Non sono fiera di me. Spero solo che la notte finisca prima che la sete si faccia di nuovo sentire. Avvolgermi in quel divino cappotto Ralph Lauren… Dimenticare per un giorno la sostanza dell’anima che mi tiene in vita nonostante, chiunque può confermarlo, la mia lapide tombale sia ormai vecchia di un secolo e mezzo…

Orribile creatura che fuma sigari cubani; che affolla i sogni degli adolescenti; che respira l’aria delle fogne e dei paradisi perduti; che prevede guerre e catastrofi che l’uomo s’impegna meticolosamente a incassare. Vestita di stoffe rare, mescolanza di epoche diverse, mistero più volte svelato… Io, che tutto posso. Io, che tutto conosco… Così dipendente dal vostro essere nulli, cadaveri inconsapevoli che accompagno alla premature fine.

Il vostro sangue, un tempo divino, è oggi un cocktail disgustoso, eppure continuo a morirne di desiderio, per poi rinascervi ubriaca e ancora assetata di qualcosa che ormai non esiste più se non nell’attesa…

Stavo vagando in questa piccola città, gli odori disgustosi del mattino e gli accenti fastidiosi degli stranieri ancora non disturbavano i miei sensi. Gente impegnata in stupide conversazioni virtuali. I miei polsi velati, le mie dita lunghe, candide, perfette, si muovono leste e impeccabili sulla tastiera. Riesco ad intravedere vari strati di impronte umane, lo troverei disgustoso se non fosse che la mia voglia stanotte è più potente…

Deconstruction of the Bride · Arielle Dombasle · Nicolas Ker

Video pubblicato a aprile 2021, si può definire l’ultimo atto pubblico della vita di Nicolas Ker, morto un mese dopo a 50 anni. Considerato il dandy maudit del rock francese, era il leader dei Poni Hoax.


SORELLE

(Rest In Peace)

(10giugno2010)

Essere sorelle? Per me non significa niente. Eccomi: sola come un cane, ad ascoltare un’anacronistica compilation “new romantic”, e ci sta tanto bene, qui tra i pizzi industriali delle tende, sulla mia maglietta scolorita di qualche gruppo ispiratore di suicidio e, soprattutto, su queste mutande di seta che, per la verità sarebbero di raso ma…”dal punto di vista letterario la seta rende meglio”!

Ho i capelli puliti e morbidi, stranamente e ho messo anche il profumo; insomma non mi manca proprio nulla per giocare all’eroina decadente, anche se questo ruolo, di solito, non spettava a me. E, mentre passano gli Human League, te lo ricordi un anno fa?

Noi due insieme; quasi miracolate dal buon umore, quasi mano nella mano, quasi amiche; era tutto reale ma, a distanza di tempo, sembra sia stata solo una rappresentazione e… ho un grande freddo dentro, “Ah, quello non passa mai, nemmeno d’estate…”. Mi sei sempre stata di grande conforto.

Oggi quattro pareti là dove c’era un cielo immenso avvinghiato al mare; un disco virtuale al posto delle nostre chiacchere e del rumore delle auto, mai abbastanza lontane ma che per una volta potevano anche starci. E poi una torre di libri, impilati malamente uno sopra l’altro. Ho idea che tutto stia per crollare. I libri, non solo quelli…

La penna scorre rapida, ma per cosa e per chi ancora non l’ho capito. Forse è solo una lamentazione fine a se stessa; non dovrei farlo visto che potrebbe andare molto peggio. Perché la vita infondo a cosa si riduce? Mangiare cioccolata, fare il bagno nella vasca, bruciare incenso, scaricare MP3…

Volevo combattere. Volevamo combattere.

Ma tutto questo è stare nelle retrovie e starci bene…

Hai presente cosa ci emozionava entrambe?! I racconti di guerra, quelli ascoltati d’inverno davanti al camino, quelli letti nei libri…Quei libri nascosti per così tanti anni che noi due avevamo scoperto insieme  aprendo quel vecchio baule.. Quel baule pieno d’atrocità  e di quel raro tipo d’amore che non va d’accordo né con l’ipocrisia né con la falsità…Un amore fuori moda, quasi da censura, era proprio questo che ci affascinava della guerra, della lotta armata su cui ci struggevamo. Almeno su questo andavamo d’accordo. Almeno qualche rara scintilla sapeva accenderci entrambe senza scatenare un temporale. Tutto il resto tra noi era guerriglia.

Nemiche, antagoniste; belve feroci chiuse nella stessa gabbia, una prigione troppo stretta contro la nostra fame immensa. E le prede non erano mai abbastanza…

“la sorella e la troia” qualcuno un giorno ce l’ha urlato dietro, ricordi? Io pensavo di morire, per la verità lo desideravo…desideravo ogni cosa, soprattutto perdermi senza nessuna speranza di ritrovarmi…Non sapevo più chi ero; tutto girava così in fretta quando il gioco invadeva la realtà. Poi lui, con quegli occhi acquosi, dilatati, persi, inefficaci…E tutta la gente che andava e veniva intorno a noi. Giorno di mercato e la città brulicava di vita e di calore sporco, colloso…

Non l’ho più visto un cielo così cupo in una mattina di tarda primavera e un sorriso tanto beffardo dipinto sul tuo viso così simile al mio eppure così diverso, da sembrare il volto di un’estranea e mi spaventava, torturava, ingannava…

L’avessi compreso prima…

Marchiate a fuoco dalla vita, costrette a essere l’una e l’altra e l’una contro l’altra. Legate e divise, sempre e comunque…E poi le lacrime: le tue erano di rabbia, le mie di vergogna…”ma sono pur sempre lacrime”.

Così come certe risate di disprezzo son pur sempre risate!

Ma quante volte è andata a finire allo stesso modo?

Nessuno, proprio nessuno a mai capito. Nessuno capirà mai. Meglio così, no?

E alla fine è più dignitoso il tuo silenzio che il mio crogiolarmi nell’idea di essere un’artista solo perché so tenere una penna in mano, sono bianca come una morta (anche se sappiamo benissimo che i morti sono tutt’altro che bianchi…)e ho raggiunto degli alti picchi di demoralizzazione grazie a te…

Farei meglio a smettere . A seguire il tuo esempio; ora che so come va a finire per chi se ne va e per chi resta. La differenza:solo una questione di responsabilità, imposta e subita, mai desiderata…

Sai qual è stato il momento in cui tutta la realtà, ma proprio tutta, mi è caduta addosso? Il giorno, anzi il pomeriggio, in cui ho ascoltato Wishing dei A Flock of Seagulls, da sola, per la prima volta e ho capito che era una canzone stupida come tante altre e se prima mi piaceva tanto era solo perché sapevo quanto ti infastidiva.

Che rabbia all’inizio dover mantenere un contegno, ormai era un’abitudine e rischiavo di rovinarmi il trucco; ma poi cosa me ne fregava della cipria e del rossetto? Ho capito proprio tutto in quel momento…come avevo traviato il mio ego:non per diventare me stessa, ma per tormentare la mia nemica…

Ora, se lo voglio, posso essere libera, anche di diventare come te che, infondo, non sei mai esistita per davvero.

Ho condiviso buona parte della mia vita con un fantasma. Sei sempre stata così lontana ma sapevi ingannarmi così bene.

Mi avevi fatto credere che te e io fossimo la stessa cosa: un’anima, due corpi e che farci la guerra, dall’età di nove anni, fosse non solo giusto  e normale ma anche necessario per sviluppare  la nostra individualità, la nostra personalità, la nostra autostima del cavolo. Accidenti!

Come sono stata ottusa e come sei stata meschina ad incantarmi con simili banalità. Volevi solo crearti un vuoto intorno. Un fossato da riempire con la tua bestiale superbia.

Volevi aumentare il numero dei riflettori puntati su di te e poi…Uscire di scena come una diva! Il pubblico in delirio, solo per te, tutto per te…

Hai calcolato ogni cosa.

Eri radiosa, perfetta, spietata, e ti impegnavi così tanto nell’incrinare ogni certezza, nel far sbiadire ogni colore, nell’annichilire ogni sorriso e lacerare il filo sottile che ci univa, che ci avrebbe reso più forti, più sagge, meno sole, almeno per un po’…per un po’…

Perché la vita poi non è solo mangiare cioccolata e fare il bagno nella vasca con la schiuma e le paperelle gialle, sotto i riflettori come piaceva te…

La vita è difficile, pesante, irritante e piena di spigoli in cui battere la testa e il dolore arriva e ti coglie sempre impreparata ed è così tutti i giorni, anche in tempo di pace, anche quando il lutto è lontano e il sole sembra regalare il giusto calore.

E le batoste non ti risparmiano mai se decidi di restare.

La vita non ha più molto rispetto per i morti, e i trapassati presto finiscono in un cassonetto e poi al limite strisciano sui muri, ma nessuno si ferma a guardarli…credimi è proprio così, l’ho visto coi miei occhi, l’ho sentito con le mie orecchie.

Sai una cosa? La sofferenza è bella quando la leggi fluida nella poesia, quando l’ascolti nebbiosa in una canzone, ma nella realtà è merda, pesantissima, palpabile merda…e sai qual è il risultato di tutto questo?! Che io ho una gran voglia di dimenticarmi di te, della tua risata, del tuo sguardo, delle tue lunatiche invenzioni, del dolore che mi hai lasciato in dote …Non sarò più il tuo alter ego baciato dal sole…Ma scontrosa, rabbiosa come il cane solitario che sono sempre stata e che sarò sempre.  Finalmente libera di essere solo uno sterile contenitore di negatività col tuo bel volto che presto tutti smetteranno di ricordare con nostalgia e sconforto.

E questo è tutto sorellina. Comunque…riposa in pace.

Gothica – The Cliff of Suicide

Risale ai tempi in cui youtube non esisteva questo video dei Gothica, ricordo di averlo ricevuto in dvd così potevo vederlo dal mio vecchio computer. Ho anche le cassette di questo gruppo italiano che si faceva ispirare anche dagli artisti preraffaelliti; facevamo scambi, io gli mandavo lei mie produzioni letterarie e loro ricambiavano con le loro produzioni musicali. Tempi belli almeno per queste cose, sicuramente gotici e ormai lontani.


Invito alla lettura (di alcuni racconti del terrore)

“Ormai mancano pochi giorni, qui il cielo è grigio e piove, causa problemi di salute (mi sento particolarmente spossata e esangue, ma forse è solo una mia impressione..) ieri sono rimasta in casa, in compagnia di un gatto nero e un libro, altrettanto nero. Un libro di vampiri..”

“Voi lo sapete bene, io amo Carmilla, quella sensazione di rassicurante terrore che mi regalano quelle pagine ben scritte ogni volta che poso lo sguardo su questo libro; capita spesso in estate, quando l’estate è troppo calda per me… Ma soprattutto amo il suo fascino mutevole e fuori dal tempo, il suo temperamento inquieto, il suo abbandono innocente, le rovine del suo castello, soprattutto..”

“Le storie che preferisco leggere raccontano di fanciulle innocenti in difficoltà, e allora penso alla Leonora di Everil Worrel. Una ragazza di campagna vecchio stile, che non ha paura della notte e può camminare per le tranquille strade di campagna anche fino a mezzanotte.

Leonora, come Laura, come tante altre che conosco bene (troppo bene) è stata cresciuta in luoghi solitari e tranquilli, cullata dalla Natura e da poche persone fidate. Per questo si fida così tanto delle tenebre…”

“Finchè qualcosa non ci cambia per sempre, portando al limite della follia e della tomba…”

“Può capitare di imbattersi in un bosco spettrale, dove nessuno potrà disturbarci, dove nessuno (se non noi stessi) potrà darci un aiuto, contro le forze infernali, contro la signora e il signore di Malinbois..”

“La donna indossava un abito verde smeraldo simile al colore degli occhi; il viso, dalla bellezza di fata, aveva il pallore delle cose morte, e le labbra erano livide, come se tutto il sangue ne fosse defluito..”

“Il signore Hugh di Malinbois e la sua castellana, morti da più di duecento anni, saranno lieti di ospitarci nel loro maniero vicino allo stagno degli annegati, dove volti appaiono e scompaiono prima che occhi sensati possano vederli…”

Poi apparve lei, fragile e indifesa, così innocente. La sua mano candida fu la nostra salvezza. Luella Miller (di M. Wilkins Freeman) vedova per afflizioni domestiche. Lei non sapeva servire il té. Lei non poteva fare legna nè comprare il pane. Luella, molto semplicemente, non poteva occuparsi di se stessa. Ma era eterea e gentile. Lei ti guardava con i suoi occhi, tu non potevi dirle di no. Così in molti morirono per lei, per sfinimento e amore li portò alla fine.

Ed eccoci arrivati alla fine del nostro inquieto viaggio. Controllate il vostro pallore, chiudetevi in casa e allontanate da voi qualche strano amuleto finito nelle vostre tasche per motivi misteriosi, potrebbe essere il legame tra voi e un affamato vrykolakas. Un non morto perverso e affamato, non lo sconfiggerete con la croce, nè con altri strumenti di tortura. Ma solo col fuoco, ricordate…

Noi ci vedremo presto, tornerò con la mia carrozza nera dai boschi della Stiria, inseguita dai peggiori cavadenti, sempre elegante e pallida, non-morta per ironia, viva per moda ..

ma sempre vostra e inimitabile.

S.


 

Garden of Delight – Blessed Minutes

Goth-rock norvegese degli anni ’80, precisamente 1984.


Alcuni film che trovo perfetti  per la notte di Halloween (o quelle successive)

 

“Un’Angelo per Satana” horror, 1966 regia di Camillo Mastrocinque

“Sangue del mio sangue”drammatico/storico, 2015 regia di Marco Bellocchio

“The Woman in Black” horror, 2012 regia di James Watkins

“Miss Meadows” commedia, 2014 regia di Karen Leight Hopkins

“Le origini del Male – The Quiet Ones” horror , 2014 regia di John Pogue

“I Racconti Immorali” erotico, 1974 regia di Walerien Borowczyk

“Gothic” horror, erotico, 1986 regia di Ken Russell

“Il Sangue e la Rosa” drammatico, 1960, regia di Roger Vadim

“Vampire Amanti” horror, 1070 regia di Roy Ward Baker

“… Hanno cambiato Faccia” horror, satira, 1971 regia di Corrado Farina

“Dellamore Dellamorte” 1994, grottesco, fantastico regia di Michele Soavi

“A Classic Horror Story” horror, 2021, regia di Roberto De Feo e Paolo Strippoli

“The Addiction- Vampiri a New York” 1995, drammatico regia di Abel Ferrara

“Allucinazione Perversa – Jacob’s Ladder” 1990, drammatico, horror regia di Adrian Lyne

“Fairytale” 2012, horror regia di Christian Bisceglia e Ascanio Malgarini

“La Maschera del Demonio” 1960, orrore regia di Mario Bava

“5 Tombe per un Medium” 1965 regia di Massimo Pupillo

“Suspense – The Innocents” 1961, horror regia di Jack Clayton

“Bathory – Countess of Blood” 2008, storico, drammatico regia di Juraj Jakubisko

“Ghost Story” 1981, horror, sovrannaturale regia di John Irvin

“Il Bacio di una Morta” 1949, drammatico, sentimentale regia di Guido Brignone

“Vizi Privati, Pubbliche Virtù” 1976, storico, drammatico regia di Miklòs Jancsò

“Suspiria” 2018, horror regia di Luca Guadagnino

“Qualcosa di sinistro sta per accadere” 1983, fantastico regia di Jack Clayton

“The Illusionist- L’Illusionista” 2006, fantastico, thriller regia di Neil Burger

“La cripta e l’incubo” 1964, horror regia di Camillo Mostrocinque

“Doctor Sleep” 2019, horror regia di Mike Flanagan

“Gli orrori del Castello di Norimberga” 1971, horror regia di Mario Bava

“The Nun – La vocazione del Male” 2018, horror regia di Corin Hardy

“Gli occhi del Parco” 1980, mistero regia di John Hougs

“Malignant” 2021, horror, thriller regia di James Wan

“Franknstein di Mary Shelley” 1994, horror regia di Kenneth Branagh

“Wolf – La belva è fuori” 1994, drammatico regia di Mike Nichols

“Franknstein” 1931, horror regia di J. Whale

“Passioni Puritane”1932, horror regia di Frank Tuttle

“Mary Shelley- Un’amore immortale” 2017, romantico regia di Haifaa al-Mansour

“Licantropia Evolution” 2000, horror regia di John Fawcett

“4 farfalle per un assassino” 1972, thiriller, regia di Peter Collinson


Film consigliati da Serena “Carmilla” Remorini

 

*”Martyrs” 2008, orrore, drammatico regia di Pascal Laugier

*”Orphan” 2009, horror regia di Jaune Collet-Serra

*”Vampyr – La strana avventura di David Gray”1932, horror regia di Carl Theodor Dreyer

*”Il gabinetto del Dottor Caligari” 1920, fantastico regia di Robert Wiene

De “Il gabinetto del Dottor Caligari” avevo la cassetta, poi persa… Una vera perla gotica (ma ascoltate anche “Lapide bianca fredda dimora”, se non siete ancora abbastanza tristi e spaventati!


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